MERCOLEDI' SANTO - Uffizio delle Tenebre

Il Mercoledì Santo per i confratelli Carmelitani Scalzi e per tutti i membri delle confraternite di Vico del Gargano é il primo giorno di incontro per la recita del Sacro Uffizio Divino.
I confratelli raccolti in preghiera vicino al sepolcro cantano in latino i salmi del Sacro Uffizio Divino del mattutino di Giovedì Santo in quanto la Chiesa, nei tempi remoti, non volendo che la gente si radunasse nelle chiese nelle ore notturne, ha anticipato alla sera del Mercoledì Santo la recita di tali salmi.
Durante la recita di questi salmi, si pone vicino l'altare un grande candeliere a forma triangolare con quindici candele accese che vengono spente dopo la recita di ogni salmo.

Nei primi secoli della Chiesa i cristiani che si incontravano per celebrare il Sacro Uffizio Divino, a causa delle persecuzioni, erano costretti a radunarsi di nascosto in luoghi sotterranei e oscuri illuminati da grandi candelieri a forma triangolare.
Si crede che le candele presenti su tale Candeliere vengano spente graduatamente con il sorgere del sole per non farsi scoprire e per non essere perseguitati.
Dopo la recita dei Salmi del Sacro Uffizio Divino, i Confratelli si pongono in ginocchio rivolti verso il sepolcro e iniziano a recitare la preghiera del Padre Nostro.
Al termine del Padre Nostro i confratelli cantano il salmo "Miserere" dopodiché l'Antifona "Christus factus est pro nobis obédiens usque ad mortem. Mortem autem crucis".
Dopo l'Antifona, un confratello recita l'Orazione "Respice, quaesumus, Dòmine. super hanc famìliam tuam, pro qua Dominus noster Jesus Christus non dubitàvit manibus tradi nocéntium, et crucis, subìre torméntum", terminata la quale tutti i presenti in Chiesa provocano un forte rumore battendo con i pugni contro i banchi chiamato "Scoppo". Tale gesto rappresenta quella confusione e turbamento che accadde alla morte di Gesù.

- Testo e foto tratti dal sito della Confraternita dei Carmelitani Scalzi.